In qualità di componente l’Osservatorio Carcere della Camera Penale di Cosenza “Avvocato Fausto Gullo”, per delega della Responsabile e del Coordinatore dell’Osservatorio Carcere Avv.ti Valentina Spizzirri e Giovanni Cadavero, in data Venerdì 29 settembre 2017 ho preso parte al “I Workshop nazionale Protocollo- Carta dei figli di genitori detenuti. Dalla teoria alla pratica dei diritti” organizzato dall’Associazione “Bambinisenzasbarre ONLUS” tenutosi presso il PRAP Lombardia, Via Pietro Azario n. 6 Milano.
Il protocollo di intesa firmato a Roma il 6 settembre 2016 (già firmato il 21 marzo 2014 e rinnovato nel 2016) tra il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, l’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus – nella persona di Lia Sacerdote – e l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza – nella persona di Filomena Albano – ha lo scopo di individuare le linee guida utili a favorire il mantenimento dei rapporti tra i genitori detenuti e i loro figli, salvaguardando sempre l’interesse superiore dei minorenni.
Pertanto, considerata la necessità di tutelare il diritto dei figli al legame continuativo ed affettivo col proprio genitore detenuto, il Protocollo prevede una serie di disposizioni volte a sensibilizzare l’ Autorità giudiziaria ed incentivare così la creazione di “spazi bambini” all’interno dei luoghi di detenzione dove i minorenni possano sentirsi accolti e riconosciuti, focalizzando l’attenzione anche sulla necessità di tener conto del luogo di detenzione per garantire un assiduo contatto diretto tra genitori e figli ed evitare continui trasferimenti immotivati del detenuto da un Istituto penitenziario all’altro.
Lo scopo del protocollo è altresì quello di introdurre la cultura della formazione specializzata nel personale dell’Amministrazione penitenziaria, per far sì che gli addetti siano in grado di veicolare l’impatto certamente negativo che l’ambiente carcerario determina sui bambini sia all’ingresso che al momento del distacco col genitore.
L’incontro tenutosi a Milano aveva, dunque, lo scopo di condividere prospettive di lavoro e promuovere la carta dei figli di genitori detenuti a livello nazionale, attraverso il coinvolgimento degli enti territoriali ed il monitoraggio della sua applicazione.
Si è discusso inoltre della possibilità di creare un centro di documentazione e ricerca anche per facilitare le segnalazioni e lo cambio di buone pratiche.
Per tale ragione, dopo l’introduzione di Luigi Pagano (Provveditore PRAP Lombardia) e di Lia Sacerdote (bambinienzasbarre ONLUS) si è affrontato il problema di come coniugare i diritti dei bambini con i diritti dei detenuti. Sul tema sono intervenuti l’Autorità Garante nazionale dell’infanzia, l’Autorità Garante Nazionale dei detenuti, l’Autorità Garante Detenuti Regioni Puglia, Lazio, Comuni di Firenze e Milano e la sottoscritta in qualità di delegata dell’Osservatorio Carcere Camera Penale di Cosenza.
Nel mio intervento ho sottolineato l’attenzione dell’Osservatorio carcere e della Camera Penale di Cosenza riguardo tali questioni e ho delineato le finalità del progetto “Arcobaleno” che si ha l’intenzione di realizzare nel Carcere di Cosenza in linea con le finalità del Protocollo.
Sono seguite le presentazioni delle esperienze delle varie Associazioni che hanno realizzato o stanno portando avanti progetti con gli stessi obiettivi a Roma, Lecce, Brindisi, Genova, Milano, Terni, Venezia, Torino, Trani e Castrovillari (con la volontaria Dott.ssa Carmen Rosato).
Invitati ai lavori erano anche Edoardo Fleischner, membro di direzione della rete Cope, i Magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Milano e la Camera Penale di Milano (si segnala che durante l’incontro la Dott.ssa Lia Sacerdote ha informato i presenti circa una riunione tenutasi in data 13 Settembre 2017 tra i Presidenti di diversi Tribunali di Sorveglianza volta a discutere su una Circolare riguardante il Protocollo di Intesa).
I lavori si sono conclusi con una discussione in merito al problema dei bambini che vivono con la madre detenuta.
Chiara Penna